La scorsa settimana, col voto di fiducia in Senato, è stato approvato il Disegno di Legge della Riforma del Lavoro, comprendente anche gli emendamenti riguardanti la lotta alle finte partite iva; la stretta, che sarà operativa dodici mesi dopo l’entrata in vigore della legge, prevede che siano considerati rapporti di collaborazione coordinata e continuativa le prestazioni lavorative nelle quali ricorrono almeno due dei seguenti presupposti :
- durata della collaborazione di oltre 8 mesi in un anno (inizialmente previsti 6 mesi);
- il corrispettivo derivante dalla collaborazione corrisponda a più dell’80% del totale fatturato dal professionista (inizialmente previsto il 75%);
- la presenza di una “postazione fissa” all’interno della struttura (inizialmente prevista solo “una postazione”).
Sono esclusi dall’obbligo di assunzione i collaboratori che:
- svolgono prestazioni connotate da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi percorsi formativi oppure da capacità tecnico/pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell’esercizio concreto dell’attività;
- hanno un reddito annuo da lavoro autonomo maggiore di circa €18.000,00 annui.
Sono esclusi anche gli iscritti agli ordini professionali, registri, albi, ruoli o elenchi, se l’attività svolta presuppone l’obbligo di iscrizione; per definire quali attività necessitano di iscrizione è stato predisposto un decreto apposito che verrà emanato nei 3 mesi successivi alla entrata in vigore della Riforma del Lavoro, sentite le parti sociali.
Per saperne di più:
- DL Lavoro e Partite Iva – Le mille bolle blu
- Riforma del Lavoro: definite le norme per le Partite Iva
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