E’ stato messo a punto dal Governo il disegno di legge per la Riforma del Lavoro, contenente alcune variazioni rispetto al Documento diffuso a fine marzo.
La prima modifica riguarda la stretta sulle finte Partite IVA ed in particolare l’introduzione di una fase transitoria, della durata di un anno, per i rapporti in corso al fine di dare ai professionisti e alle aziende il tempo necessario per adeguarsi alle nuove regole.
Non cambiano invece i presupposti (vedi Riforma del Lavoro e finte partite Iva) in base ai quali le prestazioni lavorative, fornite dai titolari di Partita IVA, vengono considerate rapporti di collaborazione coordinata e continuativa; il disegno di legge prevede tuttavia che debbano sussistere almeno due dei presupposti indicati come necessari al riconoscimento della collaborazione coordinata e continuativa, e non almeno uno come specificato nel Documento preliminare. Resta però ferma la possibilità del committente di provare che si tratti di lavoro realmente autonomo.
La seconda modifica, riguardante i professionisti iscritti agli Albi, stabilisce che dalle nuove norme siano escluse le collaborazioni coordinate e continuative il cui contenuto concreto sia riconducibile alle attività professionali intellettuali per l’esercizio delle quali è necessaria l’iscrizione agli Albi professionali. In caso contrario, cioè se il professionista con Partita Iva svolge un’attività diversa da quella per la quale è iscritto all’Albo, il suo datore di lavoro dovrebbe assumerlo, perchè il solo fatto che sia iscritto all’Albo non determina automaticamente l’esclusione dal campo di applicazione delle nuove regole.
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