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Chiesa dell’Annunziata, Cappella di Santa Caterina, Ruvo di Puglia (BA)

Progetto esecutivo di restauro

Progetto pubblicato per gentile concessione dell’arch. F.Russo

 

La chiesa dedicata all’Annunciazione di Maria, è una delle più antiche chiese del centro storico di Ruvo di Puglia, sorge nelle immediate vicinanze della Cattedrale romanica e nei pressi di quello che, probabilmente, era il foro della Rubi romana.

Eretta nel 1377 come testimonia la lapide gotica presente sulla facciata destra (prospetto nord) dove è presente il portale di ingresso originario -ora murato- , posto sulla via di Santa Caterina dove è presente la cappella facente parte dello stesso complesso architettonico. Sulla controfacciata della chiesa è presente una seconda iscrizione, attualmente murata ,che permette di tracciare l’evoluzione architettonica: infatti viene riportato che la chiesa fu restaurata nel 1758 dai rettori don Ignazio Rubino e don Francesco d’Ingeo; in questa fase fu spostato l’ingresso su l’attuale largo Annunziata e la facciata fu completamente rimodulata con l’inserimento di un portale barocco con decori floreali, riportante nell’architrave l’iscrizione “AVE GRATIA PLENA- A.D.1758”. Questo restauro portò modificazioni anche nella pianta: infatti della struttura romanica rimane ben poco, la stessa  successione dei fornici  lungo le pareti laterali fanno pensare al modello degli acquedotti romani, ripresi come modello nell’architettura seicentesca e primi del settecento.

Negli anni ’50 dopo un lungo abbandono la chiesa venne riaperta al culto e venne ricostruito sul lato destro della facciata il campanile a vela con due campane. Tra gli anni ’60 e ’70 il Vescovo Aurelio Marena affidò la chiesa a don Francesco Lorusso che realizzò alcuni interventi ancora visibili all’interno come il completo rivestimento con tarsie in ceramica (forse per ricordare, molto lontanamente, la tecnica del mosaico).

Descrizione

L’interno è costituito da un’unica navata; lungo le pareti laterali sono presenti tre arconi simmetrici; su di essi è posta una cornice in marcapiano dove prende corpo la volte a botte; essa è suddivisa da lesene. E’ presente, inoltre, un altare del XVIII sec. realizzato in pietra locale con due volute a cartoccio dove poggia una mensa in marmo; nel paliotto è raffigurata una croce racchiusa in un cartiglio mentre i cantonali sono decorati con volute e decorazioni fitomorfe.  In controfacciata è evidente la cornice che ospitava la tela del XVII sec. raffigurante l’Annunciazione, opera di un ignoto pittore pugliese.

Lo stato del degrado

La chiesa dell’Annunziata presenta uno stato di degrado dovuto in particolar modo alle infiltrazioni di acqua meteorica dalle coperture e una umidità ascendente dal piano fondale; questo ha comportato un degrado generalizzato su tutti i paramenti murari, sia interni che esterni, e sulle volte a botte; in particolare il degrado dei paramenti murari interni è stato accentuato dagli interventi di recente realizzazione (rivestimenti con tarsie di ceramica, malte cementizie).

I paramenti murari esterni presentano una caduta delle stilature in malta cementizia in particolare sulla facciata destra (via di Santa Caterina), inoltre le integrazioni effettuate sulle facciate laterali con intonaco su base cementizia lavorate con un intonaco arricciato e  un disegno a filari di conci  è completamente staccato e rigonfio permettendo infiltrazioni di acqua nelle murature con tipologia a sacco soprattutto nella porzione di facciata tra la chiesa dell’Annunziata e la cappella di Santa Caterina. Le integrazioni effettuate sulle facciate con elementi  in cotto lungo le finestrelle, la finestra circolare, le due nicchie, la cornice superiore di chiusura della facciata si sono deteriorati nel tempo.

Gli infissi esterni sono in parte in legno come il portone e il tondo di facciata (rosone) le finestrelle, il portone laterale, mentre la restante parte è in ferro e alluminio; sono presenti grate di protezione in ferro in stato di degrado tale da non essere recuperate come le opere in legno del rosone, finestrelle, portone laterale, mentre il portone di facciata presenta alcune mancanze e uno stato di manutenzione precaria.

Stessa sorte presenta la cappella di santa Caterina, completamente invasa dall’umidità e dal degrado presente anche sugli intonaci della volta a botte: le pitturazioni di colore rosso enfatizzano il degrado degli intonaci e i materiali impropri utilizzati in passato.

L’intervento

La prima causa dello stato di degrado in cui versa il monumento è l’inadeguatezza del sistema di allontanamento delle acque meteoriche che causa infiltrazioni dall’alto e la risalita dalle murature perimetrali. L’intervento sarà volto a ripristinare tali sistemi e costituirne di nuovi ove mancanti; si procederà poi al restauro dei materiali e degli elementi degradati.

Gli infissi esterni, oltre a non assicurare più la tenuta alla pioggia, non sono particolarmente pregevoli nella loro fattura; saranno dunque sostituiti con dei nuovi in legno, di disegno simile all’esistente; il portone di accesso sulla facciata principale invece sarà restaurato.

L’intervento di restauro dei paramenti murari si occuperà della rimozione degli interventi inappropriati: intonaci a base di malta cementizia lavorato ad arriccio; giunti in malta di cemento nella facciata principale e laterale; rivestimenti in mattonelle di pietra dei corpi aggiunti su facciata laterale sinistra.

Nell’ambiente interno si procederà alla realizzazione di un vespaio areato al di sotto della pavimentazione, ed alla rimozione degli interventi inappropriati dalle superfici murarie: tarsie in ceramica, mattonelle in pietra, malte cementizie.

 

Committente Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi (BA)

Progettista Arch. Fernando Russo

Rilievo, analisi del degrado, informatizzazione del progetto Arch. Pietro O. Di Chito

Anno 2012

Project categories: Restauro, Rilievo

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