Progetto vincitore del concorso di idee “Nidificare i Paduli 2015”
Il progetto interpreta poeticamente l’idea del rifugio attraverso una soluzione tecnica innovativa che propone la sospensione da terra e l’esperienza di leggerezza.
I due moduli sospesi, attraverso la metafora della goccia di olio d’oliva (da cui il nome “Nziddha“, goccia in dialetto salentino), collegano l’idea di vivere nell’uliveto alla lavorazione dei suoi frutti.
La realizzazione interamente in polloni e succhioni, scarti di potatura degli ulivi, accentua il legame con il territorio e con il parco che li ospita.
I punti critici di maggiore rilevanza emersi dopo la fase di progettazione sono stati:
- la dimensione del rifugio, inadatta ad accogliere comodamente due visitatori;
- la capacità di sostenere il peso di due persone per una struttura sospesa da terra, difficoltà data dalla natura del progetto e dall’uso di materiali naturali e tecniche non convenzionali.
In fase di realizzazione si è scelto, quindi, di aumentare la dimensione del rifugio (si è arrivati ad un diametro di 2.20m circa) e di usare esclusivamente legno di ulivo (succhioni) per la struttura resistente al posto delle canne “arundo donax” previste in progetto. La sospensione da terra è stata realizzata utilizzando corde in canapa; legature e nodi sono stati scelti in base ai carichi e in modo da permettere eventuali regolazioni dopo la costruzione del rifugio.
Il successo nella costruzione è stato un connubio tra qualità nella fase di progettazione e la collaborazione tra i tutor, i membri dell’organizzazione ed i partecipanti al workshop, che ha permesso di risolvere le criticità emerse.
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