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Museo Diocesano di Otranto “Palazzo Lopez”

Progetto esecutivo di restauro delle facciate lapidee

Progetto pubblicato per gentile concessione dell’Arch. F.Russo.

 

Palazzo Lopez, la cui facciata principale si affaccia sulla piazza della Cattedrale, è il contenitore del Museo Diocesano di Otranto; alla fine degli anni settanta il Palazzo è stato consolidato e ristrutturato (con interventi di consolidamento delle murature, di svuotamento del primo e secondo piano e realizzazione di solai latero-cementizi); attualmente è sottoposto a lavori di adeguamento funzionale ed impiantistico.

Il Palazzo Lopez è composto da due blocchi edilizi, evidenti sulla facciata principale, e da un accorpamento di vani limitrofi che man mano sono stati rifusi ad esso: il nucleo più antico si trova sul lato sinistro del prospetto e risale al cinquecento (casa torre), mentre il lato destro fu realizzato nel XVII sec. per completare la dimora nobiliare. Evidenti sui prospetti sono gli interventi effettuati nel corso del tempo: taglio di vani finestra, abbassamento delle quote dei piani calpestio, chiusura ed apertura di vani.

Le murature esterne delle facciate sono costituite da una muratura di conci calcarenitici regolari e squadrati, tipici del territorio salentino. Il semplice esame visivo ha permesso di osservare che lo stato di conservazione delle facciate è abbastanza disomogeneo: accanto a zone che sembrano relativamente ben conservate, sono presenti altre gravemente disgregate e compromesse anche dal punto di vista statico. Le principali forme di degrado osservate (secondo la Normal 1/88) sono:

– alveolizzazione: formazione di cavità di forme e dimensioni variabili (carie);
– scagliatura: distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario;
– disgregazione superficiale: decoesione con distacco di parti, sempre più profonde;
– patina  superficiale grigiastra: alterazione del materiale lapideo a causa dell’azione del tempo e degli agenti atmosferici;
– patina biologica: strato aderente alla superficie, di colore variabile, per lo più verde, costituito da microrganismi (licheni, muschi o piante) cui possonoaderire polvere e terriccio;
– croste nere: strato compatto ed aderente alla superficie, di colore scuro, costituito da pulviscolo atmosferico, sostanze inquinanti;
– ossidazione: presente sulla maggior parte degli infissi, quasi tutti realizzati con struttura in ferro;

Queste indagini preliminari, abbinate ad altre indagini di tipo non invasivo (es: indagine termografica), hanno permesso di elaborare un piano di interventi che, pur non essendo definitivo nel tempo, permetterebbe di allungare notevolmente i tempi per la manutenzione straordinaria dell’edificio. Le categorie di intervento previste comprendono principalmente:

– pre-consolidamento delle diverse forme di alterazione presenti sulle superfici: trattamento con resine, imperneazioni di elementi sconnessi, sostituzione con la tecnica del “cuci-scuci” delle parti particolarmente degradate;
– rimozione di materiali estranei e non compatibili (es: giunti in malta cementizia);
– disinfestazione da depositi di origine biologica o colonie di microrganismi di ogni genere presenti;
– pulitura della superficie lapidea, mediante, a seconda dei casi, spazzolatura, microsabbiatrice o trattamento chimico;
– trattamento preventivo alla crescita di vegetazione superiore o microrganismi di origine biologica;
– scarificazione dei giunti e successiva sigillatura degli stessi con malta a base di calce idraulica;
– protezione finale mediante applicazione di idonei prodotti idrorepellenti;
– recupero degli infissi esistenti e sostituzione di quelli particolarmente degradati.

 

Committente Arcidiocesi di Otranto (LE) – Comune di Otranto (LE)

Progettista Arch. Fernando Russo

Rilievo, Analisi del degrado, Informatizzazione del progetto Arch. Pietro O. Di Chito

Anno 2011

Project categories: Restauro, Rilievo

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