Il laboratorio di tesi di laurea seguito dal relatore prof. arch. Giuseppe Strappa è nato come naturale prosecuzione sia degli studi e delle ricerche effettuate dal docente, sia dei precedenti laboratori di laurea sulla lettura processuale della città di Trani.

La lettura tipologico-processuale del tessuto storico della città di Trani è stata svolta per comprendere le ragioni delle trasformazioni avvenute nel corso della storia della città e per comprendere l’evolversi delle sue forme derivato da un processo lento e fisiologico corrispondente ad una continua capacità di riuso e di recupero nel tempo; tale lettura è stata condotta per sopralluoghi, per raffronti, attraverso esperienze dirette e tangibili, attraverso misurazioni e tramite l’osservazione attenta di ogni singola parte che compone la città nelle proprie forme irripetibili  e nella concreta individualità storica.

Si è condotta una analisi dell’organismo urbano tramite la lettura delle fasi storiche, accertate a livello storiografico, durante le quali la città si è sviluppata fino alle sue connotazioni contemporanee, con un maggiore approfondimento di un ipotesi di città pianificata di impianto romano.

Dalla scala dell’organismo urbano si è passati all’analisi dell’organismo aggregativo attraverso il rilievo metrico e fotografico dell’area oggetto di studio (due isolati di Trani corrispondenti al nucleo più antico della città sottoposto a maggiori processi di trasformazione e compreso tra via Beltrani, via La Giudea, via Palazzo di Giustizia, via Leopardi e via S. Martino) e la stesura grafica delle cortine murarie e delle piante dei piani terra. Lo strumento del rilievo è stato necessario e indispensabile nella fase successiva dello studio della città che prevede l’analisi dell’aggregato dal punto di vista della morfologia e delle modalità di aggregazione e rifusione dell’edilizia.

Un ulteriore fase è consistita nell’analisi dell’edilizia specialistica: sono stati effettuati studi sui palazzi di via Beltrani, derivanti dalla rifusione dell’edilizia di base in seguito alla sua specializzazione, e sui conventi, in particolar modo quelli inseriti nel tessuto urbano, studiandone, anche in questo caso, i processi di trasformazione.

Lo studio di entrambe le tipologie specialistiche non è avvenuto a caso ma è nato dal fatto di essersi spesso trovati di fronte a casi in cui i palazzi, nel corso del tempo, hanno visto modificare le loro funzioni da palazzo a convento e viceversa; il caso più eclatante è relativo al convento di S. Giovanni Lionello ex palazzo Palagano, di cui oggi non rimane più traccia.

Questo metodo di studio basato sulla lettura tipologica dell’organismo urbano della città di Trani, attraverso i suoi processi di trasformazione a tutte le scale nel corso del tempo, ha permesso di comprendere la città così come si presenta oggi; alla luce di questo tipo di approccio il momento finale del progetto è rappresentato dall’interpretazione della fase attuale, come ultima ed organica fase di trasformazione.

Il progetto è consistito nella ristrutturazione e specializzazione di via Leopardi, da via D. Alvarez alla banchina del porto, attraverso il riuso di edifici specialistici esistenti ed attraverso la rilettura del tessuto tramite la progettazione di edilizia specialistica nell’isolato compreso tra via Beltrani, via Lionelli, via Russo e via D. Alvarez.

Per lo studio e la lettura della città è stato indispensabile e fondamentale il lavoro svolto nella ricerca documentaria e nella cronotassi che ha consentito di dare un fondamento storico e documentario tangibile allo studio del territorio, della città e dell’edilizia. La ricerca attenta e scrupolosa dei documenti, spesso inediti e datati, in un numero molto alto di archivi, ha consentito la comprensione di come la città di Trani riservi ancora molte sorprese e sia sempre una fucina di nuove teorie che aspettano solo di essere approfondite.